Zaino in spalla, scarponi ai piedi e guinzaglio alla mano. Portare il cane in montagna è una delle esperienze più belle che si possano fare insieme. Ma non basta prendere e partire: la montagna, soprattutto se si tratta di aree protette, ha le sue regole. E anche il nostro compagno a quattro zampe deve rispettarle.
Posso portare il cane nei Parchi?
Sì, in linea generale i cani possono entrare nei Parchi regionali e nazionali, salvo diverse indicazioni. Ogni Ente Parco ha un regolamento specifico, spesso disponibile online. Alcuni mettono anche a disposizione mappe interattive per verificare i sentieri percorribili con il cane, con o senza guinzaglio.
Attenzione però: alcuni itinerari possono essere accessibili solo in determinati periodi dell’anno, per proteggere la fauna selvatica in fasi delicate come la riproduzione o l’allevamento dei cuccioli.
Zone vietate e zone consentite
Nei Parchi Nazionali esistono zone suddivise per livelli di protezione ambientale:
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Zona A (riserva integrale): accesso vietato ai cani, anche se al guinzaglio.
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Zone B, C e D: accesso consentito solo con il cane al guinzaglio, e quest’ultimo deve avere lunghezza massima di 1,5 metri. È obbligatorio portare la museruola con sé, anche se non serve farla indossare sempre.
Perché queste regole?
Il cane, anche il più tranquillo, può spaventare o disturbare la fauna locale, magari inseguendo una marmotta o avvicinandosi troppo a un gregge. Inoltre, può contrarre o trasmettere malattie ad altri animali.
In certi contesti, il guinzaglio è una forma di tutela anche per il cane stesso: è possibile imbattersi in cinghiali, cani pastori e animali selvatici che possono reagire con aggressività a uno sconfinamento del cane nel loro territorio.
Museruola: serve davvero?
Non è obbligatorio far indossare la museruola durante l’escursione, salvo disposizioni specifiche, ma bisogna sempre averla con sé. Ci sono situazioni in cui può essere richiesta, ad esempio da un guardiaparco o in presenza di altri escursionisti impauriti. Non tutti amano i cani, e il rispetto vale in entrambe le direzioni.
Attenzione anche alla flora
La montagna è ricca di piante meravigliose, ma non tutte sono innocue. Alcune sono velenose per i cani, come l’oleandro, il mughetto, il ciclamino, la stella di Natale e il tulipano, solo per citarne alcune. Altre, invece, sono protette per legge e non devono essere calpestate o danneggiate: un motivo in più per non uscire dai sentieri.
Deiezioni e buon senso
La legge non obbliga a raccogliere le deiezioni del cane nei Parchi naturali. D’altra parte, nessuno ama calpestare sorprese sul sentiero, e un’eccessiva presenza di feci canine può alterare l’equilibrio del suolo. Soprattutto nei tratti frequentati, portare con sé i sacchetti è una forma di rispetto per gli altri e per l’ambiente.
Le sanzioni esistono
Se non si rispettano le regole, si rischiano sanzioni amministrative. I cartelli all’ingresso dei sentieri indicano sempre i comportamenti da tenere, ma è bene informarsi in anticipo per evitare sorprese. Anche perché il personale di vigilanza può intervenire e, se necessario, multare.
In sintesi: cosa ricordarsi
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Verifica sempre i regolamenti dei Parchi prima di partire.
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Se richiesto, usa un guinzaglio lungo massimo 1,5 metri.
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Porta sempre con te la museruola, anche se non la usi.
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Resta sui sentieri tracciati.
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Evita di disturbare la fauna selvatica e gli animali al pascolo.
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Raccogli le deiezioni.
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Attenzione a piante tossiche e parassiti.
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Guida il cane con prudenza: è una tua responsabilità.
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