Ci dispiace deludere i più superstiziosi ma nessuno dei gatti dagli occhi bicolore possiede strani poteri o è vittima di un sortilegio. L’unica responsabile di questa peculiare caratteristica è l’eterocromia, un fenomeno somatico molto diffuso fra gli animali e che dona una colorazione differente a uno dei due occhi.
Occhio alla scienza
Sia negli umani che negli animali la colorazione degli occhi è determinata dalla quantità di melanina presente nelle iridi. Sebbene il colore degli occhi dipenda dai geni, fattori ambientali o esterni potrebbero alterarlo. L’eterocromia è una caratteristica oculare di origine tutt’al più genetica, ma ciò non toglie che si possa acquisire successivamente a causa di un trauma o una lesione. Ciò che ne deriva è un cambio di colorazione di una sola delle iridi, o di una parte di essa. Se entrambi gli occhi hanno colori totalmente diversi, si è affetti da eterocromia completa; mentre si parla di eterocromia parziale quando solo una parte o poche parti dell’iride hanno una tonalità differente da quella predominante. Tra gli esseri umani si riscontrano spesso casi di eterocromia parziale, ma la percentuale più elevata è tra gli animali, dove cani e tanti gatti sono di frequente affetti da eterocromia completa.
Tra i felini più predisposti all’eterocromia ci sono l’Angora, il Persiano, lo Sphynx e il British Shorthair, che manifesteranno questo fenomeno entro il quarto mese di vita, quando gli occhi del gatto acquisiscono il colore definitivo.
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